11/16/2011

FESTA DI S. CECILIA (MADDALONI)


il 27/11/2011
Chiesa del S. Carmelo via Ponte Carolino nei pressi della Torre dell'Orologio di Maddaloni, Messa-Concerto organizzata dall'Associazione culturale e musicale Giuseppe Verdi in collaborazione con l'Orchestra della Provincia di Caserta LUCE e col Patrocinio del Comune di Maddaloni. Un ringraziamento va soprattutto alla comunità del Carmelo per l'ospitalità.




LA CITTA'
La città di Maddaloni (m 73 s. I. m.), con circa 40000 abitanti, è un importante centro agricolo e industriale della provincia di Caserta, con attività nel settore alimentare, del cemento e dell'elettronica ben collegata a livello regionale e nazionale da assi di collegamenti viari e ferroviari. Oltre la rilevanza industriale, è un'antica ed interessante cittadina, con ricco patrimonio artistico, situata ai piedi della collina. S. Michele, circondata da un fertile territorio che conserva abbondanti testimonianze di un ricco e interessante passato ed offre visioni ampie e sorprendenti del paesaggio della Campania interna. Il suo nome compare per la prima volta, nella forma "Mataluni ", nel 774, in un documento firmato da Arechi, principe Longobardo.
Nella pianura sottostante sorgeva l'antica città di Calatia circondata da una ricca e interessante necropoli. Calatia fu occupata una prima volta dal Console Caio Giunio Bubulco nel 309 a.C. e si diede ai romani nel 211, al tempo della seconda guerra punica, dopo aver parteggiato per Annibale. Dopo la distruzione di Calatia nell' 862 da parte dei Saraceni, gli abitanti si rifugiarono sul colle ove fondarono il borgo Mataluni.
Dal 1465 fu feudo, col titolo di ducato, dei Carafa, ai quali appartenne ininterrottamente per oltre tre secoli. Fu uno dei centri del baronaggio di Terra di lavoro, sempre ribelle alla monarchia. Il periodo più florido per Maddaloni fu il settecento, come attestano le numerose testimonianze architettoniche, civili ed ecclesiastiche. Una caratteristica attività artigianale di Maddaloni è la fabbricazione delle sedie, retaggio della gloriosa e varia attività artigianale del passato. Il nucleo più antico è addossato alla collina, in zona abitata da epoca remota; successivamente la città si sviluppò verso la pianura, tra i monumenti di pregio storico-artistico e siti di interesse paesaggistico all'interno della città e sparsi nel suo territorio, si ricordano: la chiesa dell'Annunziata, la cui forma è dovuta sostanzialmente alla ristrutturazione eseguita nei primi anni del sec .XVII; il Municipio che ha nella facciata l'antico sedile; la chiesa del Corpus Domini, con elegante campanile su disegno di Luigi Vanvitelli; la chiesetta di S. Agnello, attualmente sconsacrata e in cattivo stato, il cui campanile ha nella base grandi massi di età romana e avanzi di una portale a ogiva chiuso; la barocca chiesa di S. Francesco d'Assisi con alta cupola e pregevoli oggetti d'arte all'interno; il Convitto Nazionale, già convento dei Francescani, nel cui chiostro è ancora conservato un arancio piantato, secondo la tradizione, da S. Francesco; il Museo Civico che, in mancanza di altre specifiche strutture museali, accoglie al suo interno anche numerose testimonianze proveniente dall'antica Calatia - tra cui ceramiche, bronzi ed altri oggetti.
Di grande interesse, anche dal punto di vista paesaggistico, è il Castello posto a m 175 s .I m. Preceduto dalla torre inferiore cilindrica, dell'ultimo decennio del 13OO, il Castello, ricordato nel Medioevo col nome di Castrum Kalata Maddala, è a pianta irregolare e ha un torrione quadrato. Vi si abbraccia un ampio panorama che spazia, a 36° gradi, dal M. Somma, a Napoli, alle isole del golfo, alla pianura campana. All'estremità del colle il complesso termina con un'altra torre, più piccola di quella inferiore, forse di origine longobarda.. Altro luogo di interesse paesaggistico, da cui è possibile la visione del territorio interno dalle Mainarde alla Maiella, è la vetta della collina di S .Michele. Ancora nei dintorni di Maddaloni sono da segnalare il M. Calvi ( m. 535 s. l. m .) e il M. Longano ( m 580 s. l. m. ), ed infine , a pochi chilometri di distanza i ponti della valle, gigantesca costruzione in tre ordini sovrapposti di archi, tra le realizzazioni più note del regno di Carlo di Borbone. Vennero costruiti da Luigi Vanvitelli dal 1753 al 1759 per farvi passare l'Acquedotto Carolino che, con le acque provenienti sopra tutto dal M. Taburno, alimenta le cascate del parco della reggia di Caserta.
Numerose le presenze archeologiche, che in epoca antica circondava la città di Calatia e disseminate sull'intero territorio che testimoniano come la intensa frequentazione dell'area non fosse limitata all'ambito urbano ed alle necropoli circostanti, ma coinvolgesse territori più ampi: prove ne sono le consistenti tracce della centurazione, i resti di strutture abitative e di infrastrutture che continuano a nascere.

No comments: