9/21/2011

Una notte da lupi al Castello della Pietra (Vobbia)

Manifestazione del 24/09/2011

Incontrare “mondi”affascinanti e misteriosi quello del Castello della Pietra e quello del lupo tra storia e leggenda.

Programma:
Intervento a cura di Eraldo Minetti Commissario della Polizia Provinciale di Genova.
Appuntamento ore 21,00 presso entrata del Castello.
Prezzi: Adulti 7 euro/Bambini 5 euro
Per la partecipazione è necessaria la prenotazione al numero 010 944175
Si raccomandano i visitatori di presentarsi muniti di
torcia elettrica e con scarpe e vestiti adeguati.
Organizzatore:

Ente Parco Antola

Sito Web: http://www.parcoantola.it
Email: info@parcoantola.it

Telefono: 010 944175

Origini e storia del territorio e dei suoi abitanti

Il castello della Pietra
Il castello della Pietra
Medioevo
Le prime notizie documentate di attività nel luogo risalgono al XIII secolo: i documenti più antichi che abbiamo a disposizione sono due atti notarili datati 9 giugno 1252, uno dei quali riguarda il feudatario Opizzone della Pietra.

Lo sviluppo delle attività agricole e commerciali nella zona fu reso possibile dalla presenza della via del sale verso la Lombardia, detta dei "Feudi Imperiali".
Per molto tempo il centro non ebbe veri abitanti: i contadini delle frazioni vicine scendevano a Vobbia soltanto per gestire la stazione per cavalli e muli e la locanda per i mulattieri.

Vobbia è stata sempre legata al feudo e poi al comune di Crocefieschi, prima in mano al vescovo di Tortona e poi, dal 1164, ai Malaspina (Barbarossa) per un breve periodo.
I Marchesi di Gavi aggiunsero la valle ai loro possedimenti fino al 1198, anno in cui passò ai Visconti di Savignone, e da questi, nel 1242 , ai Fieschi, che esercitarono su tutto il territorio un dominio pressochè assoluto.


Economia delle origini
L'agricoltura è sempre stata praticata, ma con molta difficoltà, e in aree limitate: grano e uva. L'attività principale dei contadini per molto tempo è stata la cura degli alberi da frutta e la raccolta delle castagne, oltre alla produzione del carbone da legna, oggetto di un discreto commercio anche fuori dei confini della vallata.


Età modernaLa parrocchia venne istituita soltanto nel 1697, rilevando la titolarità della chiesa di Noceto.
Il dominio dei Fieschi terminò nel 1797, anno della fine dei feudi imperiali.
Con il trattato di Campoformio il territorio già compreso nei feudi imperiali venne annesso alla nuova Repubblica Ligure Democratica.
Vobbia era compresa nel Cantone di Ronco del distretto di Novi Ligure. Cominciò in quel periodo la lotta contro le malattie e l'analfabetismo, e, come in tutte le altre parti d'Italia soggette al trattato di Campoformio, vennero costruiti i cimiteri fuori dell'abitato.

L'Ottocento
Dopo il Congresso di Vienna e la costituzione del regno di Sardegna, Vobbia venne compresa nel territorio del Comune di Crocefieschi, insieme alle frazioni di Noceto, Vallenzona, Costapiana, Arezzo, Sarmoira, Alpe e Salata.
Negli ultimi anni dell'ottocento sorse una grande rivalità tra il comune capoluogo di Crocefieschi e le frazioni, probabile retaggio di un conflitto molto antico: Crocefieschi, anche come toponimo, continuava a essere il simbolo di una tradizione secolare di asservimento feudale (500 anni era durato il dominio dei Fieschi) che gli abitanti delle frazioni sentivano ormai intollerabile.
I rappresentanti delle frazioni nel consiglio comunale di Crocefieschi cominciarono a fare ostruzionismi sistematici.

La questione che più accese gli animi fu la proposta per la costruzione di una strada di collegamento tra Savignone e Crocefieschi: i "frazionisti" obiettarono che le località più piccole erano ancora prive di strade e collegate soltanto da mulattiere, e una nuova strada tra i due centri più a valle avrebbe tagliato fuori Vobbia e le altre frazioni da ogni sviluppo commerciale.
Dopo molte polemiche (che trovarono una certa eco nella stampa) e alcuni disordini che portarono a un interessamento del Ministro dell'Interno, nel 1898 vennero avviate le procedure per la costituzione del nuovo Comune di Vobbia: nella delibera del 17 aprile il Comune di Crocefieschi riconosceva l'impossibilità di comporre il conflitto tra le due fazioni e la fondatezza delle ragioni di chi sosteneva la nascita di un nuovo comune. Il 24 maggio dell'anno seguente l'onorevole Gian Carlo Daneo presentò alla Camera una proposta di legge per la "Costituzione delle frazioni di Crocefieschi in Comune autonomo". La Camera approvò, e il 13 giugno del 1901 venne promulgata da Vittorio Emanuele III la legge n.253, che costituiva "in Comune autonomo con sede comunale nella frazione di Vobbia le frazioni del Comune di Crocefieschi in provincia di Genova". Il 28 gennaio del 1903 si svolsero le prime elezioni, e già il giorno successivo il nuovo consiglio comunale era riunito per la prima seduta, nella quale venne eletto il primo sindaco di Vobbia, Luigi Ratto.

Il Novecento
Il principale problema che interessò l'amministrazione in tutta la prima metà del secolo fu la costruzione delle strade di collegamento con i centri vicini e la sistemazione delle mulattiere. La costruzione della strada Vobbia - Isola del Cantone durò quasi trent'anni: il progetto esecutivo venne approvato in via definitiva soltanto nel 1911 (dopo molte discussioni con i rappresentanti di Crocefieschi e Busalla, che sollecitavano la provincia a dare la precedenza al collegamento del nuovo Comune con loro) e i primi due tronchi vennero realizzati in tempi relativamente brevi, mentre il terzo tronco venne completato soltanto nel 1935 a causa della natura rocciosa del terreno e della scarsa disponibilità di risorse umane ed economiche.

In quegli anni il flusso migratorio verso le Americhe era molto forte: nel 1914 la popolazione era diminuita di circa la metà rispetto all'inizio del secolo, e la grande guerra tolse molti altri uomini validi all'intera vallata. Durante il regime fascista i diversi podestà chiesero più volte la prestazione gratuita di uomini dai 18 ai 60 anni per accelerare i lavori.

Nel 1936 venne deliberata l'installazione del telegrafo.

Dopo la seconda guerra ripresero i progetti per i collegamenti viari: costruito il ponte sul torrente Vallenzona che univa finalmente anche il centro abitato con la strada per Isola del Cantone, nel 1948 venne deliberata la costruzione di una strada rotabile Vobbia - Crocefieschi - Busalla. I lavori cominciarono nella primavera del 1950 e la strada venne inaugurata nel 1957.
Negli anni seguenti si completarono i collegamenti tra Vobbia e tutte le frazioni. Vobbia era finalmente raggiungibile da ogni direzione, e poteva cominciare a far fronte all'emorragia di popolazione, al declino dell'agricoltura e delle altre attività economiche.

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