8/16/2013

La melissa fa bene

Qualche preoccupazione di troppo e lo stomaco ne risente: fatichiamo a digerire, bruciori e acidità ci assalgono, avvertiamo nausea, dobbiamo convivere con crampi e senso di pesantezza. In caso di somatizzazioni viscerali dell’ansiaMelissa officinalis è ciò che fa per noi.

La melissa (Melissa officinalis) è una risorsa fitoterapica in grado di dare efficacemente sollievo nei disturbi del tratto gatrointestinale, soprattutto se di origine nervosa.

Le profumatissime foglie di questa pianta erbacea – se le si strofina sulle mani lasciano un gradevole aroma di limone – contengono un olio essenziale ricco di citrale e citronellale, ma anche polifenoli (tra cui l'acido rosmarinico) e flavonoidi (quali l’apigenina), che hanno una provata azione sedativa, antispasmodica e miorilassante.

Quando l’agitazione si ripercuote sulla delicata fisiologia gastrointestinale, chiudendo la bocca dello stomaco, togliendo l'appetito e provocando dolori e bruciori, la melissa interviene calmando le contrazioni della muscolatura liscia e agevolando i processi digestivi.

La melissa ha inoltre un potere carminativo: favorisce cioè l’eliminazione del gas accumulatosi nel tubo digerente, correggendo il meteorismo (la "pancia gonfia") e rappresentando un aiuto nella sindrome del colon irritabile.

Anche il mal di testa dovuto a cattiva digestione beneficia delle proprietà di Melissa officinalis.

Non è tutto: le qualità calmanti di questa pianta agiscono sulla tachicardia funzionale, riportando al giusto ritmo il battito del cuore, che ansia, nervosismo, irrequietezza e cattivi pensieri tendono ad accelerare.

La posologia standard della melissa è di 2-3 compresse di estratto secco, meglio ancora se titolate in acido rosmarinico almeno al 2%, da assumere un paio di volte al giorno.

Per quel che riguarda le principali controindicazioni della melissa, una certa cautela deve essere posta da persone con problemi tiroidei - specie in caso di ipotiroidismo - e in cura con farmaci per la tiroide, per le possibili interazioni con i costituenti principali della pianta, soprattutto se ad alti dosaggi.

No comments: